lunedì 3 marzo 2008

Australia #3: Mainly

Il nostro viaggio in Australia a puntate!
Puntata nr 2. Il racconto completo quì.


Secondo giorno a Sydney, 20/07/2007

SydneyCi svegliamo entrambi all'una di notte. In seguito non riusciamo a riaddormentarci. Abbiamo sempre molto freddo.
Dopo colazione prendiamo il treno a Mortdale dopo 20 minuti scendiamo al Darling Harbour. Il tempo è pessimo. C'è una pioggia leggere, il cielo grigio, vento e freddo. La temperatura è di circa 10 gradi.
Prendiamo il traghetto per Mainly, la spiaggia al nord di Sydney, il paradiso dei surfers.
Quando il traghetto attraversa la zona della bocca della baia mi sembra di essere sulle montagne russe, ur in realtà non essendoci mai stato. Comincio ad avere nausea, ma per fortuna dopo poco più di 5 minuti torniamo in acque tranquille e arriviamo al porto. Se non sono mai andato sulle montagne russe ci sarà un motivo ...

Durante la traversata ammiriamo l'Opera House e l'Harbour Bridge. Il colpo d'occhio, davvero spettacolare nonostante il brutto tempo, da diversi anni le garantisce il primo posto nella classifica delle città più riconoscibili.

Sydney, MainlyArriviamo a Mainly, passeggiamo nel largo vialone pedonale verso il mare. A ben guardare c'è poca differenza rispetto alle stazioni marine italiane. Rapido sguardo alla spiaggia deserta e poi un bel pasto caldo a base di fish & chips in uno dei pochi localini aperti.

Visto il tempo torniamo a casa prima del previsto. Riattraversiamo la baia assieme ad una scolaresca di una 30 di bambini chiassosi che mio zio sostiene arrivino da un paesotto dell'entroterra. Inutile dire quanto si siano divertiti con le onde.

Da notare che nelle stazioni dei treni e dei traghetti sono presenti ad ogni angolo manifesti che invitano a non lasciare pacchi incostuditi e invitano i passeggeri a segnalare eventuali sospetti: "if you see something, say something". La paura di attentati terroristici è molto forte.
Sydney, Mainly
Ci riscaldiamo un po' a casa, guardando la tv e preparando un barbeque di carne mista. La spartizione "omocentrica" della carne (ogni pezzo va diviso, all'uomo la parte più grande con l'osso, alla donna il resto) ci lascia senza parole.
Credo sia un retaggio delle tradizioni dell'italia tra le due guerre.

Dopo un po' di chiacchere e tv in lingua, andiamo a letto.

(continua ...)

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