Sembra che domenica Auro Bulbarelli abbia sollevato polemiche perchè ha ricordato la "vergogna" di Piazzale Loreto. Subito gli hanno dato del fascista. La sua spiegazione è toccante e sincera. Da leggere.
Bulbarelli è un telecronista che mi piace parecchio. Molto meglio del giovane De Zan, troppo alla ricerca dello spettacolo a tutti i costi. Tuttavia è subissato da critiche, e non riesco a capirne il motivo. Certo, si dilunga a parlare dei luoghi attraversati dal giro, delle vecchie leggende, ma non è proprio questo che vogliamo noi aspettatori? Non è questo che raccontava Brera e Mura nelle tappe del Tour dove non accadeva niente fino all'ultimo Km. Scrivevano lunghi articoli di cucina e vino, raccontavano la gente del posto. Il ciclismo vive di ricordi e deve sempre rinverdirli ad ogni occasione.
Poi è preparato e attento, credo che con Cassani e la mitica Di Stefano abbiano fatto fare un gran salto di qualità alle telecronache ciclistiche.
martedì 19 maggio 2009
Anche Bulbarelli dice la sua
Pubblicato da Abro alle 09:15
Etichette: Biclicletta, Sport, Storie
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