Alla fine della lettura sento persistente la sensazione di impotenza e ingiustizia. E' un racconto che viene da un punto di vista ben diverso da quello delle cronache di stampa.
Rimane la sensazione che perfino l'economia pulità, il benessere e l'ordine che si gode nel nord dell'italia e nel nord dell'europa, sia fondato sullo sfruttamento della malavita campana.
Molte industrie non avrebbero potuto essere concorrenziali se il "Sistema" non avesse pensato a smaltire a basso costo i loro rifiuti tossici. Non avremmo merci a basso costo senza l'intraprendenza dei clan che controllano il porto di Napoli.
Strade e palazzi ci sarebbero costati molto di più senza le imprese edili campane che sfruttano gli operai risparminado sulla sicurezza e sui materiali.
La camorra, il "Sitema", non si nasconde, e oliando legittime azioni commerciali con intimidazioni, corruzioni e buone conoscenze riesce ad andare alla ribalta e a portare i suoi prodotti alla ribalta dei palcoscenici di Hollywood, o a trasformare il boss La Torre nel più grande imprenditore della sonnolenta città di Aberdeen, tanto che le autorità scozzesi non davano l'ok all'estradizione per non perdere un imprenditore che portava ricchezza alla città.
Il Sistema agisce in moltissimi settori dell'economia e della vita sociale italiana, perciò risulta sempre attuale: problema rifiuti, infortuni sul lavoro, immigrazione clandestina, coomistione con manodopera cinese sfruttata, traffico di droga, ecc.
Stilisticamente, quasi tutto il racconto è una cronaca in prima persona. In qualche occasione diventa partecipata e commossa. Rare volte la narrazione si stacca dalla cronaca per descrivere le "visioni" prodotte dalla rabbia, proiettando nella narrazione i sentimenti personali. Forse questa è la parte che toccato di meno.
Lettura consigliata per chi è interessato nei segreati (poco secreti) della malavita italiana.
P.S.: proprio oggi nasce il sito ufficiale di Roberto Saviano.
lunedì 25 febbraio 2008
Letture: Gomorra, Roberto Saviano
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