Devo ancora farmi un'idea della legge che prevede la decurtazione dei punti della patente anche per infrazioni commesse con la bici. Trovo il principio corretto ma poco equo (chi non ha la patente viene punito in maniera più leggera rispetto a chi ce l'ha) e poco proporzinale (passare col rosso o imboccare un senso vietato con la macchina o con la bici fa una bella differenza...).
Anche in Australia, nello stato del Victoria i ciclisti devono fare i conti con un maggior numero di restrizioni e punizioni per chi viola il codice della strada.
Se da un lato trova consensi la pena di 5 anni per chi provoca un incidente e scappa, dall'altro l'intensificazione dei controlli per i "bricconcelli delle 2 ruote" ha suscitato qualche disappunto.
C'è poi chi vorrebbe registrare le bici e sottoporle ad un bollo annuale, come per gli automobilisti. Ma forse ci si scorda che usare la bici per l'ufficio va a vantaggio di se stessi ma anche dell'intera comunità
C'è chi dice che il pericolo maggiore sono gli "zoombie" che vagano con l'ipod nei percorsi ciclabili e la scarsa attenzione di autisti e ciclisti per le biciclette.
La faccenda rischia di diventare una guerra di religione.
martedì 18 agosto 2009
Regolamentare le due ruote
Pubblicato da Abro alle 08:57
Etichette: Australia, Biclicletta
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