In genere quando si parla di cibo si tende a preferire la qualità alla quantità. In parole povere, se si va al ristorante una porzione poco abbondante può risultare quasi un sinonimo di cura e attenzione per il piatto. Se uno si azzarda a commentare le porzioni striminzite rischia di far la figura del solito maiale ingordo.
Francamente non riesco ad aprezzare fino in fondo un piatto che non fa intempo a solleticarti l'appetito e sul più bello ti pianta in asso e ti costringe a raccogliere il sughetto con la forchetta.
Secondo me per gustare davvero un piatto si deve sentire la soddisfazione anche quantitativa. I primi due bocconi servono per il palato, tutti gli altri per la pancia.
lunedì 20 aprile 2009
Quantità vs Qualità
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