Come annunciato, martedì sera Emilio Rigatti era ospite di TG3 Linea Notte in collegamento da Trieste. E' stato presentato dopo la panoramica sulle notizie del giorno dal giornalista Mannoni che conduceva la trasmissione.
A Mannoni non gliene poteva fregare di meno e l'ha presentato un po' come un fenomeno da baraccone, interrompendolo quando si dilungava e, in un paio di occasioni non gli ha permesso di terminare il discorso e si è rivolto ad altri ospiti.
Gli è stato chiesto che ne pensa della svolta nucleare dell'Italia. Il nostro non si è fatto imbrigliare nella figura dell'ambientalista che va in bici e non vuole inquinare e ha risposto che pur non essendo un esperto si ritiene sostanzialmente contrario, per il fatto che l'energia nucleare non risolverebbe i problemi di indipendenza energetica, di smaltimento dei rifiuti e di costi dell'energia.
Infine Rigatti ha potuto dire due parole sul libro, sul rapporto del nordest con Istria e Dalmazia, e sul viaggiare lento. Mannoni gli ha chiesto di Altan e Rumiz, più familiari al pubblico di Rai 3. Inscatolato nel monitor dalla sede di Trieste, Emilio sembrava emozionato e un po' in gabbia.
Un totale di 5 minuti sparpagliati in mezz'ora di trasmissione. La cosa peggiore è che il ritmo che il frenetico Mannoni cercava di tenere, fermandolo quando parlava per più di 10 secondi, era in completa antitesi con lo stile Rigatti: lentezza, ascolto e riflessione.
Se non lo conoscessi già probabilmente non mi avrebbe convinto a comperare il libro.
Ediciclo e Rigatti, hanno bisogno di queste ospitate per farsi conoscere, però sono sicuro che sapranno valorizzando la passione che mettono nel loro lavoro in occasioni più rispettosi della loro dignità professinale.
A Mannoni non gliene poteva fregare di meno e l'ha presentato un po' come un fenomeno da baraccone, interrompendolo quando si dilungava e, in un paio di occasioni non gli ha permesso di terminare il discorso e si è rivolto ad altri ospiti.
Gli è stato chiesto che ne pensa della svolta nucleare dell'Italia. Il nostro non si è fatto imbrigliare nella figura dell'ambientalista che va in bici e non vuole inquinare e ha risposto che pur non essendo un esperto si ritiene sostanzialmente contrario, per il fatto che l'energia nucleare non risolverebbe i problemi di indipendenza energetica, di smaltimento dei rifiuti e di costi dell'energia.
Infine Rigatti ha potuto dire due parole sul libro, sul rapporto del nordest con Istria e Dalmazia, e sul viaggiare lento. Mannoni gli ha chiesto di Altan e Rumiz, più familiari al pubblico di Rai 3. Inscatolato nel monitor dalla sede di Trieste, Emilio sembrava emozionato e un po' in gabbia.
Un totale di 5 minuti sparpagliati in mezz'ora di trasmissione. La cosa peggiore è che il ritmo che il frenetico Mannoni cercava di tenere, fermandolo quando parlava per più di 10 secondi, era in completa antitesi con lo stile Rigatti: lentezza, ascolto e riflessione.
Se non lo conoscessi già probabilmente non mi avrebbe convinto a comperare il libro.
Ediciclo e Rigatti, hanno bisogno di queste ospitate per farsi conoscere, però sono sicuro che sapranno valorizzando la passione che mettono nel loro lavoro in occasioni più rispettosi della loro dignità professinale.
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