The Age pubblica una intervista con Robin Parisotto, ricercatore di Camberra che ha collaborato alle analisi antidoping per il Tour Down Under in Australia.
Non conosce nomi e nazionalità, però 30 profili ematici risulterebbero sospetti e meritano controlli più approfonditi nel corso dell'anno.
Molto interessante anche la seconda parte dell'intervista, in cui Parisotto sostiene che il Ciclismo non è lo sport con più doping, ma quello che sta facendo di più per combatterlo, mettendo in gioco la sua dignità. Dei più di 200 clienti del dottor Fuentes, solo 56 erano ciclisti, eppure questo sport è stato quello che ha più approfondito la faccenda.
Parisotto sostiene, inoltre che altri sport, come lo sci di fondo sta facendo qualcosa per avere un profilo ematico continuativo degli atleti, ma i controlli saltuari di altri sport non servono a niente.
martedì 27 gennaio 2009
Doping: 30 sospetti al Tour Down Under
Pubblicato da Abro alle 08:37
Etichette: Australia, Biclicletta, Sport
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