Quando cade un ciclista, spesso si rompe qualche osso, clavicola prima di tutto. Pensavo fosse un problema legato soprattutto alla velocità e alla posizione in bicicletta.
A favorire la probabilità di fratture, però, sembra ci sia anche un problema di indebolimeto delle ossa in chi pratica con assiduità il ciclismo.
I dati raccolti in questo articolo sono abbastanza impressionanti e documentati. Il problema non sembra dipendere (come subito avranno pensato i maligni) dall'uso e abuso di integratori, ormoni e potenziatori dei valori sanguigni.
Il problema sembra essere dovuto principalmente al fatto le ossa ricevono lo stimolo ad aumentare la densità con l'impatto al suolo o con esercizi di potenziamento come allenarsi con i pesi.
Per i triatleti, infatti, il problema si presenta con evidenza molto minore.
Un motivo più logico, ma secondario riguarda l'assorbimento di calcio. Chi pesa la dieta per mantenersi magro, necessariamente rischia di non introdurre gli 800 mg di calcio (1200 mg per le donne) necessari e una quantità sufficiente di vitamina D necessaria per fissarlo alle ossa. Per di più, sudando molto Calcio se ne va, e l'uso di creme solari impedisce la produzione di vitamina D. Insomma, per questo problema il comportamento del ciclista è molto a rischio.
Gli inconvenienti non riguardano solo la maggiore esposizione a fratture, ma anche una maggiore probabilità di soffrire di osteoporosi in futuro.
I ciclisti, quindi, dovrebbero fare un po' di cross training, introducendo la corsa a piedi e il sollevamento pesi durante tutta la stagione, non solo nei periodi in cui sono fuori dalle competizioni.
martedì 20 ottobre 2009
Le fratture nel ciclismo
Pubblicato da Abro alle 09:01
Etichette: Biclicletta, Salute, Scienza, Sport
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