Sydney si sta preparando all'invasione dei giovani pellegrini della GMG, che in inglese cambia acronimo: WYD.
Per proteggere i pellegrini, giovani o attempati, che arriveranno all'ombra del grande attaccapanni d'acciaio (l' Harbour Bridge), saranno multati fino a 5500 dollari coloro che attenteranno alla loro tranquillità manifesteranno il loro dissenso, attraverso magliette offensive o slogan, oppure semplicemente spostandosi con lo skateboard.
Gli abitanti di questa metropoli, solitamente pulita, ordinata e sicura, si sono alterati, poco dopo lo scoop del Sydney Morning Herald si sono prodigati nel creare magliette di protesta. Qui sotto alcune di queste magliette (foto prelevata dal Sydney Morning Herald).I sondaggi danno al 90% la contrarietà al provvedimento.
Pure "Don" Frank Brennan, avvocato ed elevato esponente della Chiesa Cattolica Australiana ha condannato la legge definendola contraria alla libertà civile e agli insegnamenti della chiesa, come definito dall' enciclica "Pacem in Terris" del 1963.
Tra dichiarazioni di facciata e prese di posizione ufficiali, comunque, sembra che l'organizzazione dell'evento voglia cautelarsi impedendo che l'evento sia palcoscenico per manifestazioni per l'aborto, la contraccezione e contro gli abusi (sessuali e non) del Clero.
Ho assistito ad alcune celebrazioni della messa cattolica in Australia. Personalmente ritengo sia affrontata in modo così diverso da come viene affrontata in Italia, da essere quasi più attraente, e sicuramente molto, molto differente.
La cosa che più mi ha colpito sono i 5 minuti, quando appena iniziata la celebrazione, il prete, si siede e invita i presenti a fare conoscenza e scambiare un saluto e un "come va'?" con il vicino di seggiola.
mercoledì 2 luglio 2008
Undicesimo, non infastidire i pellegrini
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