Al confine tra New South Wales e Queensland, alle porte di Brisbane si trova un tratto di costa arrogante già dal nome. E' la Gold Coast, probabilmente l'unico tratto della costa orientale dell'Australia in cui sono stati costruiti enormi grattacieli a ridosso del mare.
Sembra una New York o una Las Vegas in riva all'oceano e non ha niente a che fare con ciò che un turista europeo si aspetta dai lidi australi.
Ci siamo passati sulla via per Brisbane. Francamente la visita ci ha parecchio indispettiti, sia per la gente che si trova in giro (la stessa, arrogante ed egocentrica, che si può trovare a Jesolo o Riccione) che per il traffico caotico causato soprattutto da coupè e fuoristrada che non vogliono rispettare le regole. Abbiamo perso un sacco di tempo nell'attraversare qulle vie tra grattacieli e luci abbaglianti. Non siamo nemmeno riusciti a vedere "Surfers Paradise" la famosa spiaggia dei surfisti che degli anni settanta era famosissima. Mancate anche Broadbeach, Palm Beach e Miami.
Leggo stamattina sul Sydney Morning Herald che perfino il presidente della Camera di Commercio della Gold Coast si è lamentato del fatto che al tramonto giovani ubriachi e chiassosi prendono il sopravvento sulla città.
Susie Douglas, un consigliere, della Gold Coast, sostiene invece che a molta gente tutto ciò piace e quindi può rimanere così, mentre chi desidera una vacanza tranquilla può trovarla in altri luoghi, come Tweed Heads, per esempio.
La mia guida (Rough Guide), comunque, metteva in guardia sulla microcriminalità.
A me sembra che siano solo discussioni riguardanti il target della clientela di quel divertimentificio.
(nella foto, la Gold Coast vista da Tweed Heads)
mercoledì 11 giugno 2008
Surfers Paradise ... or Hell?
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