lunedì 27 aprile 2009

Splendida giornata alla Duerocche, con record

Anche quest'anno sulla Duerocche ha brillato il sole. Visti i tanti Km sterrati nel sottobosco questo "piccolo" dettaglio può cambiare di molto l'esito della corsa, sia per quanto riguarda l'ordine di arrivo, sia per lo stimolo che porta migliaia di atleti a cimentarsi nella prova.
Il clima era ideale, forse un tantino troppo caldo. Il percorso era in buono stato, umido solo nei soliti tratti critici. I passaggi più pericolosi della discesa, però erano perfettamente agibili.
Vincitori e piazzati sono atleti di rilievo nelle corse in montagna. Il loro rango, la splendida giornata e il percorso in ottime condizioni hanno permesso di migliorare i record della crsa sia in campo maschile che femminile.

Al primo gran premio della montagna transita primo Claudio Cassi, già vincitore qualche anno fa, e campione europeo di corsa con le ciaspole. Terzo Fabio Bernardi, vincitore del circuito Ecomaratone d'Italia. Lucio Fregona arriva dopo qualche decina di secondi.

Per quanto riguarda la mezza maratona, il risultato non è mai stato discussione, Claudio Cassi ha concluso in 1:26:43 precedendo Luca Miori (vincitore di una Red Rock SkyMarathon, 46 km). Settimo Pagotto, il vincitore dell'anno scorso e decimo Fregona.
La breve è stata vinta da Mohamed Zahidi, secondo al gran premio della montagna che supera Roberto Poletto di mezzo minuto.
In campo femminile Martina Brustolon (prima al gran premio della montagna) fa corsa solitaria precedendo Cadamuro, vincitrice delle ultime due edizioni. De Poi terza a più di sei minuti. Nella breve Anna Marsura precede Lucia Ghizzo allo sprint.
L'organizzazione, dal mio punto di vista di corridore non velleitario, è stata adeguata all'importanza della manifestazione, garantendo soddisfazione ai partecipanti. Il tempo ha aiutato, è vero, però a questa gara ha ancora spazio per crescere.
Le classifiche sono qui.
Appuntamento al prossimo anno, sempre e solo il 25 aprile.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ma le gambe, ma le gambe, ma le gambe...