giovedì 23 aprile 2009

Personali impressioni sui candidati PD nel nord est

Sono uscite le liste dei candidati per il PD per le elezioni europee per la circoscrizione dell'Italia nord orientale.
Essendo quasi tutte persone a me sconosciute ho provato cercare velocemente informazioni sul loro conto, senza approfondire, tanto per valutare chi eventualmente potrebbe meritare la preferenza. Niente di rigoroso o ufficiale, un po' come chiedere al barbiere cosa pensa degli assessori ...

1 - Luigi Berlinguer. Sassarese, 77 anni, parlamentare UE uscente. Il PD non crede affatto nel Nord Est. Per questo ha messo capolista uno che verrà votato per inerzia. Indipendentemente dal suo profilo non lo voterò mai, per protesta. Guardando il suo profilo, ancora meno.

2 - Salvatore Caronna. Emiliano, 45 anni, Segretario Regionale PD. Attivo nei movimenti studenteschi Bolognesi, Segretario FGCI, presidente dell'ARCI, ora segretario regionale di Partito. Tipico esponente dell'Emilia "rossa", che accontenta i tradizionalisti con un volto fresco. Alla fine niente di nuovo ...

3 - Debora Serracchiani. Nata a Roma, ma residente a Udine, 39 anni. Ruoli politici in comune e provincia. Ha ricevuto una notevole notorietà con un lungo intervento di critica nei confronti della dirigenza del partito che le è valso l'appoggio della corrente scontenta dell'attuale conduzione (testo). Guida i circoli vivaci e produttivi a Udine. L'unica resitenza al voto è il fatto che di una così ne abbiamo bisogno in Italia, non in Europa.

4 - Gabriele Frigato: Rovigotto, 49 anni. Democristiano, vicino a Bisaglia. Coinvolto ma prosciolto dall'accusa di tangenti sulla sanità che portò al suicidio l'ex segretario politico della Dc di Rovigo, Gino Mazzolaio, nel 1993. Nel 2004 la Procura veneta ha riaperto il caso. Incandidabile.

5 - Vittorio Prodi. Reggio Emilia, 72 anni, "fratello di". Eurodeputato uscente con incarichi in commissioni per gli esteri (Palestina, Croazia). Altro esponente della nomenklatura.

6 - Saba Aluisio. Lavoratrice nel settore Sanità, Sindacalista CGIL. Poche notizie, si definisce "catto-comunista". Donna tutto d'un pezzo, ma (a mio parere) di vecchia mentalità.

7 - Franco Frigo, Cittadella (PD), 59 anni. Ingegnare e Architetto, tra i fondatori del Pd, sostenne la parte minoritaria di Letta. Presidente della Regione Veneto 15 anni fa. Stimabile ma vecchia guardia e mi dice poco.

8 - Simona Caselli. Pochissime informazioni, direttore commerciale e sviluppo Consorzio cooperativo finanziario per lo sviluppo.

9 - Michele Nicoletti. Trentino, 53 anni. Filosofo, professore e ricercatore. Stimabile ma mi dice poco.

10 - Laura Fincato. Vicentina, 59 anni. Insegnate, poi nella direzione del PSI. Già parlamentere e ora con incarichi al comune di Venezia. Fortemente sponsorizzata da Cacciari. Buon curriculum politico.

11 - Luciano Vecchi. Modenese, 48 anni. E' passato dalla fgci, ora dirigente del partito. Già europarlamentare, con vari incarichi. Vedi altri colleghi sopra, pare uno dei soliti volti che saltano da un incarico all'altro.

12 - Natalia Maramotti. Reggio Emilia, 50 anni. Laureata in Giurisprudenza lavora in una banca per addetta ai servizi legali. Dopo l'esperienza fatta per le discriminazioni avute nella prima gravidanza si reinventa avvocato libero professionista sui temi del lavoro e delle pari opportunità. Impegnata in associazioni di volontariato nelle tematiche seguite. Prima che da votare, una donna da ammirare.

13 - Laura Puppato. Sindaco uscente di Montebelluna (TV) dopo aver lavorato in campo assicurativo con impegni rappresentativi interni anche di livello nazionale. Ambientalista non fondamentalista, buona determinazione, gode di simpatie presso i grillini. Votabile.

Alla fine dopo questa breve ricerca quelli che possono godere della mia simpatia sono (in ordine) Maramotti, Serracchiani, Nicoletti, Puppato.

Guarda un po', 3 su quattro sono donne.
Per un po' ho pensato se val la pena votare persone di valore alle europee, con il rischio che se ne stiano troppo lontano dall'italia, quando forse al PD sarebbero utili subito.
Però, forse, mandare dei giovani in Europa per 4 anni potrebbe essere un ottimo investimento per il futuro. Sempre meglio che lasciarli impantanati tra correnti e cordate nella politica nostrana.
Inoltre il segnale che si darebbe alla direzione sarebbe molto forte.

Nessun commento: