giovedì 4 dicembre 2008

Conflitti di interesse sollevati e risolti in pochi giorni

Venire a sapere che il segretario di stato Usa guadagna 191.300 dollari fa un po' rabbia se si pensa agli stipendi dei parlamentari italiani.
Venire a sapere che Hilary Clinton in qualità di senatrice dello stato di New York aveva avvallato l'aumento del membro del gabinetto di meno del 3% deciso da Bush ci porta subito a fare un riscontro con gli aumenti che ogni parlamento che si insedia propone.
Venire a sapere che questo fatto pregiudica la nomina della Clinton su quella poltrona fa sussultare e dire "Se questi sono conflitti di interessi, che dire di quelli che ci sono in Italia?" (Pres del cons a parte, si pensi a Lunardi)
Venire a sapere, poi, che si sta lavorando per risolvere il problema facendo una legge ad personam che imporrebbe alla Clinton di prendere lo stipendio che era previsto prima del suo consenso all'aumento fa cadere le braccia.
Infine, venire a sapere che tutto questo polverone è stato sollevato in maniera cortese dal NY Times che nelle primarie democratiche si era schierato in favore della bionda avvocatessa fa supporre che forse più che in un altro stato, più che in un altro continente, siamo in un altro pianeta.

I buoni modelli, all'estero, a volerli cercare, ci sono.

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