lunedì 6 ottobre 2008

Reazioni d'invidia

Per farla breve, io non sono credente.
Se poi vogliamo approfondire parlando del rapporto personale con la religione, delle domande che ci si pone l'Uomo, l'aldilà, ecc. ecc., non mi ritengo un materialista.
Ritengo, cioè, che ci sia spazio tra il plausibile e il misurabile, ed è interessante indagare questo spazio con la psicologia, la meditazione e l'osservazione delle sensazioni.
Quì mi fermo, visto che ho esordito con l'impegno di farla breve.

Quando ho sentito le parole di Benedetto XVI, ho cominciato a contare i secondi della prima reazione sdegnata.
In rete ora fioccano, questa, per esempio è quella di Massimo Moruzzi su Macchianera, la prima che ho letto.
Io mi chiedo semplicemente cosa sarebbe successo se queste cose le avesse dette il Dalai Lama. Aggiustandole di poco, credo gliele si sarebbero potute mettere in bocca.
L'affermazione del papa, dopo il fastidio iniziale, non mi scandalizza e la ritengo corretta, dal suo pulpito.
Cosa dovrebbe dire? Consigliare pronti conto termine invece delle azioni? Suggerire a Trichet di abbassare i tassi di interesse?
Una volta tanto il papa ha fatto il suo mestiere: ha invitato a non basare il proprio futuro sui soldi.
D'altra parte questa crisi economica è un tremendo spot per far riscoprire alla gente l'importanza della vita interiore e di quelle cose che non sono economicamente valutabili, come la fiducia, la disponibilità e la rete di relazioni. Vedi ad esempio i post di Luca a tema "Economia della Felicità".

Se devo formulare una critica, si può imputare al papa solamente una mancanza di sensibilità ... però non gli si può vietare di fare proselitismo ... con i tempi che corrono donare le azioni Unicredit e le Millemiglia Alitalia ai poveri e farsi prete è una tentazione più allettante rispetto ad un anno fa ;-)

...
Poi se uno invece di passare la serata a recitare il rosario vuole vedersi Sky ma non può pagare l'abbonamento, è un altro discorso.

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