giovedì 15 maggio 2008

Serenissima morale

Qualche hanno fa mi spiegarono la storia del "ponte delle tette". Si trova nel sestiere di San Polo. In tutta la zona delle Carampane, c'erano case di tolleranza, una di queste si trovava sopra al ponte. Una legge della Serenissima Repubblica permetteva alle prostitute di allettare i passanti appoggiando i seni scoperti sul corrimano del ponte, rimanendo tuttavia vestite.
Lo scopo della legge era quello di evitare che gli uomini peccassero "contro natura" incentivando un "sano" sesso a pagamento.
Ieri sera ero a teatro. Un gruppo di liceali davano "Casanova, Venezia e l'amore".
Durante la classica e interminabile fase di presentazione degli interpreti e di saluti finale ho pensato al clima che ci doveva essere a Venezia durante la Serenissima.
Per quanto riguarda gli abitanti:
  • - la morale accettata era quella dei matrimoni di convenienza, eventualmente arrangiandosi in qualche modo per soddisfare l'istinto sessuale
  • - usanze libertine non accettate ma abbastanza diffuse e praticate non solo da permettere le avventure in stile Giacomo Casanova, ma anche da favorire la sua fama e in seguito la sua leggenda
  • - tendenza all'omosessualità e alla pedofilia
Le autorità erano conservatrici per la morale e cercavano di evitare scandali e non intaccare la moralità comune. Obiettivo comune e metodi propri: case di tolleranza per Doge (pragmatico), inquisizione per la Chiesa (inflessibile).

E' difficile cercare una situazione simile al giorno d'oggi. Vien voglia di citare Amsterdam, ma il paragone a mio avviso è fuorviante. Si tratta di una città sostanzialmente libertina (se non depravata) e una classe dirigente a suo modo che moralizzante.
Il fatto di non riuscire a trovare paragoni, forse, dipende dal fatto che con l'arrivo della democrazia, la morale, i costumi e la tradizione non sono più un bene da difendere.
A meno che non lo voglia la maggioranza ...

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