mercoledì 2 gennaio 2008

fuori piove (Frantz)

Ore 6:45 - Fuori e' ancora buio. La dannata sveglia attacca col suo trillo devastante. Inutilmente devastante: stanotte non ho chiuso occhio. Ieri sera ho lavorato fino a tardi. L'acqua che rotola giu' dalla grondaia fa tum tum tutum... Inutile tentare di dormire. Meno male che c'e' un buon libro sul comodino. Fra due ore devi essere dal cliente con una buona idea.

Ore 7:20 - Il tostapane e' fuori uso, lo yogurt e' scaduto, i biscotti sono finiti, la marmellata e' rancida. Oggi il mondo mi si mette di traverso. Il caffe' in compenso e' una bomba! Mai lavare la moka col detersivo, mai cambiare marca di caffe', mai tenere il caffe' nel vaso di vetro. Usare sempre acqua fredda e fuoco basso. Poche semplici regole per un caffe' perfetto. Perche' la mia schedulazione non e' mai cosi' rassicurante?

Ore 8:30 - In questa citta' bastano due gocce di pioggia per creare un delirio. Aggiungi lo sciopero dei camionisti. Aggiungi l'intasamento in tangenziale. Aggiungi la coda in biglietteria alla metro. Aggiungi che sono in ritardo di 10 minuti e il raptus di follia diventa probabile. Tenetemi prima che prenda a calci qualcuno! Piove che dio la manda e meno male che ho l'ombrello con me. Della misura giusta: ci sto solo io sotto.

Ore 8:50 - Sono dal cliente. Non so come, ma anche stamattina ce l'ho fatta. L'importante non e' arrivare per primo, ma evitare di essere l'ultimo: in sala riunioni l'ultimo che entra fa sempre un brutto effetto; e stavolta non sono io. Mi tolgo subito il cappotto, perche' qua sparano la temperatura come all'inferno. Sfoggio una felpa nuova. La tipa della reception se ne accorge: 'Che bella felpa, carina!'. 'Bambola, ne potremmo parlare dopo, ti va?'. All Weather Technology! che poi non e' un riferimento meteo, ma un paradigma di vita. Una metafora, una filosofia. Capisci, no? La tipa mi sorride. Il primo raggio di sole della giornata e' tutto mio.

Ore 9:15 - Inizia la riunione: ci sono tutti! Il titolare che non capisce niente ma caccia la grana. Il responsabile marketing, che non ho ancora capito che ci venga a fare; e forse non lo sa neanche lui! Il responsabile IT, che ci chiama qua a fare poi il suo lavoro: ce ne vogliono! Il responsabile delle risorse umane: il titolare lo odia perche' lo considera inutile. Portano il caffe': bicchierini di plastica e bustine di zucchero spiegazzate. Lo bevo per non fare l'antipatico, ma il mio caffe' lo batte cento a zero questo brodo!

Ore 10:00 - Tocca a me. Le mie slide scorrono via come un pezzo di Miles Davis: il ritmo giusto, una struttura ritmica precisa, solida ma leggera. Il contrabbasso da' consistenza e spessore, il pianoforte mette le virgole e i punti. E il sax che vola via quasi per conto suo, ma senza perdersi mai, senza strafare, sempre sul filo tra genio e sregolatezza. Guizzi veloci e svisate clamorose. E' per questo che mandano me. So improvvisare e lo faccio senza sbracare. Mi sembrano tutti convinti, tranne il titolare che non capisce niente di Miles Davis; ma e' un problema suo.


Ore 13:00 - Pausa pranzo. Vorrei buttarmi sul divano, me lo merito. Invece sono qua con il gruppo dei responsabili nella mensa aziendale. Parlano di calcio. Sono tutti interisti. Mi strafogo di lasagne: per essere sbobba di mensa non sono affatto male.


Ore 14:00 - So gia' che mi addormentero' sul tavolo della sala riunioni: del resto tocca al responsabile del marketing parlare: il focus, il break-even, la visual identity, l'ownership, il knowledge, il briefing... ora muoio. Fuori piove.


Ore 17:30 - E' finita. La riunione e' finita. Sono fuori: tutto 'sto smog per dieci secondi mi sembra aria di montagna. Respiro forte. Apro l'ombrello. Fa la sua figura: una botta di colore nel grigio generalizzato. Come ogni sera il ritorno a casa e' impegnativo: navigazione difficile verso un porto sicuro. Il divano e' il mio molo. La cucina e' il mio club dei marinai.


Ore 19:00 - Ho ancora le lasagne cementificate nello stomaco: stasera si va di ortaggi! La radio gracchia qualcosa. Pubblicita'. La spengo. Silence, please...


Ore 21:00 - Mi butto a letto. La TV italiana ha dato un grosso contributo al mio approfondimento culturale: da quando ci sono i reality ho letto molti libri. E poi finche' non arrivo all'ultima pagina, c'e' qualcosa che mi rode. Come una fame. Come la voglia di qualcosa di buono.


Ore 23:00 - Fuori piove. L'acqua che rotola giu' nella grondaia fa tum tum tutum... ma stanotte dormo: domani niente slide. Domani e' Natale.

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